È frustrante quando non vedi abbastanza commenti sotto ai post, soprattutto quando impieghi anche una settimana per scriverne uno. Ti chiedi se vale ancora la pena scrivere, mantenere i costi del dominio, e altre cose del genere.
Automaticamente pensi che i blog siano morti, che nessuno li legge, ma non è
così!
Il blogging non è affatto morto, è semplicemente cambiato, trasformato, adeguato e adattato alla nuova comunicazione online.
In un certo senso si è evoluto per rispondere al meglio alle esigenze del pubblico di destinazione, ovvero la nicchia alla quale si rivolge, che con gli anni è diventata più esigente, in fatto di qualità e di diversificazione dei contenuti proposti.
Lavorare per rendere più interessanti i contenuti del blog ci aiuterà ad aumentare il traffico e le interazioni.
Come funziona il blog?
Prima di continuare è bene ricordare come funziona il blog, cioè qual è il suo scopo.
Lo scopo del blog è quello di condividere l'esperienza personale e/o professionale del blogger, mettendola a disposizione del suo pubblico ideale, permettendogli così di ottenere risposte alle proprie necessità (risolvere un problema, imparare un nuovo piatto in cucina, ecc...).
Quindi abbiamo da un lato il blogger che produce contenuti, e dall'altro l'utente che cerca risposte attraverso un motore di ricerca, che può essere Google, ma non solo. Te ne parlerò più avanti.
Ecco perché i blog non sono morti!
Che il blogging sia vivo e vegeto non vi è dubbio, e la risposta è strettamente legata all'altra domanda: c'è ancora qualcuno che legge i blog?
Come ti ho appena detto, la condizione per cui il blog venga letto è
determinata dalla ricerca dell'utente attraverso il motore di ricerca: il cosiddetto traffico organico (non a pagamento e senza tenere conto del traffico generato dai social).
Ho fatto qualche ricerca, io stessa, per capire, innanzitutto, quanti siti e blog ci sono in internet e il risultato è a dir poco strabiliante. Ebbene, in internet ci sono più di 1,74 miliardi di siti web, di questi più di 500 milioni sono blog.
Ok, respira, perché so che starai sgranando gli occhi pensando 'cazzarola'. Ma se questi numeri ti hanno stupita, aspetta di vedere i prossimi.
Nel mondo, su Google, vengono fatte più di 40mila ricerche al secondo; più di 3,5 miliardi al giorno; e più di 1,2 triliardi in un anno.
Ora, se tu fai una ricerca su Google noterai subito che la stragrande maggioranza dei risultati sono articoli di blog e se sei arrivata fin qui proprio da una ricerca è la prova definitiva che i blog non sono morti.
La missione del blog: centra la tua comunicazione.
Mettiamo il caso che tu abbia fatto questa ricerca, che ti ha portata da me, proprio perché il tuo blog sembra non decollare, e quindi sembra morto, perché non ha interazioni, ovvero commenti, condivisioni, conversioni (come nuove iscrizioni alla newsletter che possono arricchire il tuo pacchetto clienti). In questo caso, prima di tutto, devi analizzare la tua comunicazione e capire se stai comunicando al pubblico giusto, con degli argomenti giusti.
Non andrai molto lontano con il blog se non hai una mission e, grazie a
questa, non fissi degli obiettivi.
Nella mia guida gratuita ti spiego come definire la tua mission e trovare la tua nicchia. Devi assolutamente sapere di Cosa parli, a Chi lo stai dicendo e Come vuoi esporre i tuoi argomenti.
Queste sono le mie fantastiche 3 C!
Grazie a 3 piccoli esercizi che trovi nella guida, scoprirai come determinare questi 3 punti, facendoli diventare la mission del tuo blog.
Domanda: la mission del blog può cambiare?
Certo! Il blog cambia insieme a noi: noi ci trasformiamo con gli anni, maturiamo, impariamo cose nuove. Il blog è parte di noi, e come tale anche lui subisce trasformazioni.
Con gli anni ho fatto esperienza e ho imparato a conoscere il mio potenziale. Nel frattempo, grazie ai commenti sul blog, alle email ricevute e ai direct su instagram, ho capito quali sono le esigenze delle blogger che mi seguono. Ho definito così, ancora una volta, la mia Mission:
Aiutare le donne blogger, con esperienza medio/bassa, a cogliere il potenziale e le opportunità che il blog può dare, attraverso contenuti creativi e ispirazionali.
Come vedi la mia mission racchiude tutte e 3 le fantastiche C, evidenziando a quale nicchia mi rivolgo.
Quindi, la cosa che devi fare subito è identificare la tua nicchia.
Ne abbiamo tutti la nausea di questa parola... Ma che cos'è, effettivamente, la nicchia?
La nicchia è un gruppo circoscritto di persone che hanno in comune un interesse, una necessità, o qualsiasi altra cosa serva a identificarli e inserirli in un unico insieme.
Ultimamente, proprio perché conosco le esigenze di chi mi scrive, ho modificato la mia nicchia. Prima mi rivolgevo a tutte le blogger (target), in particolare a quelle con un blog su piattaforma Blogger (nicchia).
Non funzionava. Ho notato, infatti, che il mio post Come aprire un blog su Blogger era sì ben piazzato, ma non veniva cliccato. Perché? Beh, credo sia perché le persone siano più propense ad avere un blog con WordPress.
Ciò che invece mi vengono spesso chiesti, sono consigli pratici e semplici sulla gestione del blog, a prescindere dalla piattaforma. Sono cose che magari ho dato per scontato, ma che per le aspiranti blogger e per chi ha poca esperienza non lo sono affatto.
Non preoccuparti di restringere il campo, pensando di ritrovarti con meno visitatori. Saranno i tuoi contenuti di qualità a fare la differenza, perché otterrai più benefici da un utente interessato che trascorre 10 minuti sul tuo blog, piuttosto che da 10 utenti che arrivano e se ne vanno in meno di 5 secondi.
Ho ragione?
Cosa fare per creare contenuti interessanti e di valore.
Una volta fatto questo devi assicurarti di evitare di commettere alcuni errori e guardare al tuo blog non solo come uno strumento per condividere le tue passioni e la tua vita, ma come un'opportunità di crescita professionale sfruttandone il potenziale per fare business.
1. lavora sulla qualità, non solo sulla quantità
Pubblicare post dopo post, significa avere più traffico, e se monetizzi con il tuo blog, potrebbe significare fare più soldi. Non c'è nulla di sbagliato in questo, se i tuoi post sono una risorsa utile alla tua nicchia.
Puntare sulla qualità significa mostrare al tuo pubblico che conosci l'argomento di cui stai parlando; che possono trovare subito le risposte che cercano; che possono imparare qualcosa da te, essere ispirati, e quindi invogliati a ritornare in futuro.
Abbiamo visto quanta competizione c'è là fuori: spiccare fra più di 500 milioni di blog non è facile. Per questo bisogna distinguersi, essere riconoscibili e non risparmiarsi sui contenuti.
Uno dei miei errori più grandi fatti nel mio blog è stato quello di scrivere post non sufficientemente approfonditi: centellinare i contenuti non aiuta il blog, piuttosto è il contrario.
Un blog ha successo quando genera traffico e conversioni, ma a dirla tutta mi accontento anche delle interazioni, che includono le condivisioni (quindi condividi amica, condividi!).
Se il blog produce contenuti che rispondono in modo appena sufficiente alle esigenze dell'utente, questo lascerà il blog, senza alcuna interazione, e difficilmente vi farà ritorno. Il nostro scopo, invece, è quello di trattenerlo il più a lungo possibile per due semplici motivi:
-
fidelizzare l'utente creando contenuti che rispondano alle
necessità della nostra nicchia;
- dire a Google che i nostri contenuti sono di qualità perché approfondiscono l'argomento.
Sappi però che un post breve non significa, necessariamente, che non sia di qualità, dipende tutto dallo scopo che ti sei prefissata.
Post come tutorial e DIY, infatti, possono contenere anche testi brevi, ma immagini (step by step) e video dimostrativi sono molto utili per approfondire l'argomento e soddisfare la sete di apprendimento dell'utente.
Ricorda, inoltre, che non conosci il livello di conoscenza dell'utente che arriva sul tuo blog: scrivi il post come se stessi parlando con un'amica che non conosce l'argomenti che tratti, spiegando anche ciò che tu pensi sia scontato.
2. blog personale, ma non troppo
Premessa: nel mio blog parlo di blogging come opportunità di crescita professionale e strumento per monetizzare (perché almeno le spese dell'hosting le vogliamo coprire?) attraverso la giusta comunicazione.
A cosa mi riferisco quando parlo di blog personale?
Il blog personale è quello in cui scendi tu in campo, mettendo in gioco tutta stessa, faccia compresa. Un blog personale può, e deve secondo me, essere considerato un blog professionale quando ha una Mission, un obiettivo ben preciso, che rispecchia in parte ciò che ho scritto fin'ora.
Devi pensare che su internet gli utenti navigano per due ragioni fondametali: intrattenimento e approfondimento.
Se il tuo blog personale è pensato come un diario online, nel quale condividi la tua vita, i tuoi viaggi, le feste in famiglia o i tuoi racconti, sei senz'altro nella categoria di intrattenimento e sappi di avere grossi competitors: i social media.
Con i social media, infatti, che raccolgono sempre più utenti attivi interessati alla tua quotidianità e a ciò che fai in tempo reale, competere diventa sempre più difficile, ma non impossibile. Puoi, infatti, continuare a trattare degli argomenti che ami, finalizzandoli verso un obiettivo ben preciso.
Ecco un paio di esempi:
2.1 condividere la tua vita
Hai deciso di parlare della tua quotidianità, di ciò che di importante accade nella tua vita. Magari stai affrontando un momento particolare, o lo hai già affrontato e stai condividendo le conseguenze.
Bene, fai in modo che le persone che stanno vivendo la tua stessa situazione entri in empatia con te, e se hanno già superato l'ostacolo offri loro l'opportunità di darti dei consigli (anche queste sono call to action) che potrai raccogliere in un post che magari ti porterà molto traffico, diventando il tuo content hero.
2.2 parlare dei tuoi viaggi
Di blog che parlano di viaggi ce ne sono una moltitudine e poter spiccare
diventa possibile se scegli la tua nicchia con cura, restringendola per quanto
ti è possibile.Qualche esempio:
- viaggiare con bimbi al di sotto dei 7 anni
- in viaggio con un bimbo disabile
- weekend con un budget di 100€
- in giro per gli ostelli della tua regione o d'Italia
Insomma, più restringi la nicchia e più hai la possibilità di aumentare il tuo traffico, e di convertirlo in nuovi iscritti alla tua newsletter, così da rendere gli utenti lettori fedeli, e chissà, in futuro, farli diventare clienti.
3. scegli un argomento principale: diventa un esperto!
Il blog generico, che parla di tutto e di più, non funziona più tanto. O meglio, funziona se dietro c'è un gruppo di persone che scrive post per diverse categorie, racchiuse tutte nello stesso blog. Ecco un sito così si chiama magazine, ma non credo sia il nostro caso.
Se ti fermi a pensare cosa ricerchi di più su internet, che tipo di argomento ti piace di più e che tipo di abilità stai acquisendo maggiormente, probabilmente hai trovato sia l'argomento da trattare nel tuo blog che la tua nicchia.
Come ho scritto infatti nella mia guida su Come definire la mission del blog, io ho trovato la mia nicchia guardandomi allo specchio. Proprio così: io non faccio altro che rivolgermi alle blogger principianti, o future blogger, che hanno voglia di migliorare il loro blog attraverso consigli e tutorial facili da comprendere, perché io anni fa cercavo questo.
In parole povere, è come se stessi parlando alla Simona del passato.
Ho studiato tanto, anche fino all'una di notte, mentre figli e marito dormivano, per imparare come scrivere codici HTML e come migliorare il mio blogging per aumentare il traffico. Tutto ciò che ho imparato l'ho sempre messo a disposizione degli utenti, e quando pensavo di aver esaurito le idee, erano loro stessi a suggerire che tipo di post scrivere.
Sai perché? Perché ero diventata il loro punto di riferimento!
4. non praticare il clickbait
A guadagnare la fiducia degli utenti ci vuole tanto, ma davvero tanto; a perderla ci vuole meno di un secondo. Come? Facile, prendendoti gioco di loro!
I clickbait fanno proprio questo: prendono in giro gli utenti, persuadendoli a cliccare su un titolo sensazionale, ma proponendo loro un contenuto che non rispecchia la promessa.
Il titolo, infatti,
è una sorta di promessa sulla qualità del contenuto del post.
Se cominci a scrivere titoli acchiappaclick e poi all'interno del post l'utente ci trova fuffa... beh, non è che sia proprio una bella cosa.
Vogliamo aumentare il traffico sì, ma dobbiamo avere un'etica anche in questo.
Crea contenuti per tutti i tipi di utenti.
Come ho scritto ad inizio post, l'utente con gli anni è diventato più esigente, in fatto di qualità e di diversificazione dei contenuti proposti.
Pensa se io ti avessi proposto questo mio post lunghissimo senza nessun tipo di formattazione, senza immagini, senza video; solo una sfilza di parole una dietro l'altra, tanto da rendere il contenuto noioso anche per me stessa. Scrivere un post formattato correttamente aiuta la lettura.
Diversificare i contenuti, poi, vuol dire rispondere ai gusti diversi degli utenti, perché anche se fanno tutti parte della stessa nicchia non è detto che abbiano gli stessi gusti.
Troverai l'utente a cui piace leggere il post, e quello che non ha tempo per stare con gli occhi inchiodati allo schermo e preferisce ascoltare ciò che hai da condividere.
Immagini, video, podcast possono fare la differenza, anche nelle condivisioni, e un post condiviso ha molte probabilità di aumentare il suo traffico.
Sul mio profilo instagram ho realizzato un video nel quale ti parlo del perché i blog non sono morti. Guarda il video!Lavora sulla User Experience.
Forse una delle cose a cui non diamo troppo peso, è l'esperienza dell'utente: la cosiddetta user experience (o UX per i tecnici).
L'esperienza dell'utente si misura su alcuni valori che dal mio punto di vista, come utente prima che come blogger, ho potuto constatare essere fondamentali per una usabilità soddisfacente.
1. dare tutto e subito
Questo è stato il mio errore più grande per tanti anni: non dare tutte le informazioni in un unico post.
Ho sempre pensato di scrivere per quella cerchia di persone che mi seguiva frequentemente, e che quindi conosceva già gli argomenti da me trattati, di conseguenza evitavo di approfondire.
'Loro già sanno a cosa mi riferisco' pensavo... sbagliando.
Dobbiamo, invece, abituarci al fatto che il nostro blog ha molteplici porte (post) dalle quali gli utenti entrano. E ricorda che:
- non tutti gli utenti entrano dalla stessa porta
- non tutti gli utenti sono di ritorno e di conseguenza conoscono te e gli argomenti che tratti.
Prova ad immaginare un dialogo fra te e una persona che è completamente ignorante sull'argomento da te trattato. Se vuoi farti capire, ma soprattutto se vuoi che gli resti qualcosa, migliorandolo come persona o come professionista, devi immaginare di parlare ad un bambino che fa tante domande (perché questo si fa così? cosa significa questo? ecc...).
Quindi, quando scrivi un post, fatti delle domande e rispondi cercando di essere esauriente.
Domande e risposta potrebbero diventare i paragrafi del tuo post, dando all'utente un testo piacevole da leggere.
2. Crea un percorso con i link interni.
In questa ottica del dare tutte le informazioni che hai a disposizione all'interno di un unico post, considera come aggiunta di enorme valore l'inserimento di link interni, che colleghino fra loro i post strettamente connessi.
Certo, ormai tutti i blog hanno i post correlati sotto ai singoli articoli, ma questi potrebbero non essere argomenti di approfondimento.
È sempre bene, quindi creare una mappa di link relativi all'argomento che stiamo trattando e inserire i vari percorsi all'interno del post. Così facendo accompagneremo l'utente, durante la visita, affinché possa soddisfare le sue domande attraverso le risposte che gli forniremo noi.
3. dichiarare subito la soluzione.
Quanto tempo impieghi per leggere le prime 5 righe di un post?
Ecco, quello è il tempo che tu hai a disposizione per agganciare il lettore!
Riuscire ad entrare in empatia, confessare che tu hai avuto il suo stesso problema, ma che hai trovato la soluzione che potrebbe essergli di aiuto, è fondamentale.
Prova a seguire questo schema:
- esponi il problema che ti ha fatto passare notti insonne
- dichiara la soluzione
- annuncia i benefici che la soluzione ti ha portato
- mostra il processo che ti ha portata alla soluzione.
Usa un calendario editoriale
Anche di questo ho creato un post specifico, che puoi trovare qui per scaricare gratuitamente il mio Calendario Editoriale per la gestione del blog e la raccolta delle statistiche dei canali social (e molto altro!). Nel post trovi anche il video dimostrativo nel quale ti illustro tutti i fogli di cui è composto.
Perché usare il calendario editoriale?
Perché è uno strumento che ti permette di pianificare i contenuti in base alle categorie, alla stagionalità (diy, home decor per l'autunno, ecc...), alle festività (Natale, s. Valentino, ecc...) e il tutto in largo anticipo.
Ti consiglio di provare!
Vai oltre al blog
Ricordi quando ad inizio post ti ho detto che Google non è l'unico motore di ricerca? Bene.
Esistono altri 2 famosi canali utilizzati dagli utenti per fare ricerche e approfondimenti sugli argomenti di loro interesse: Youtube e Pinterest.
Youtube e Pinterest possono essere di grande supporto per i nostri blog,
perché andremmo a raggiungere un target che ci conoscerà solo attraverso quel
canale.
Inoltre i video di Youtube compaiono nei risultati di ricerca di
Google; inserirli nei post ci darà un ulteriore vantaggio nell'essere
notati.
Pinterest è di per sé un raccoglitore online di risorse che possiamo conservare e consultare, grazie al suo sistema di creazione delle bacheche, ogni volta che ne abbiamo bisogno. Su Pinterest hai la possibilità di caricare un'immagine e collegarla al tuo post in men che non si dica, e il traffico che può generare non è da sottovalutare.
Voglio dire... hai mai trascorso del tempo su Pinterest? No? Beh, stai
attenta: può creare dipendenza!
Ovviamente, come per ogni cosa su internet,
anche su Pinterest i video stanno spopolando. Quindi se vuoi avere
maggiori possibilità di incrementare il tuo traffico pensa a video brevi da
caricare anche lì.
Ora tocca a te!
Hai domande?
Sentiti libera di scriverle nei commenti. 😊
WOW :o che spettacolo il Menú argomenti, ma come hai fatto su Blogger?
RispondiEliminaCiao e grazie Antonio 😅 si, l'ho fatto io creando un elenco di link all'articolo stesso, chiamati "ancore".
EliminaNon è difficile, ma bisogna stare attenti ad inserirli poco prima di pubblicare il post, altrimenti, purtroppo, Blogger 'sballa' il codice... A meno che non scriviamo l'url per intero.
Magari il prossimo post sarà proprio un tutorial su come crearlo!
In un certo senso mi hai dato uno spunto, grazie 😅
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaConosco bene, un lavoro certosino! Una volta intervistai 40 specialisti = 40 link un delirio :o
RispondiEliminaGrazie a te e complimenti!
Il tuo post è ricchissimo di spunti e ti ringrazio. Che poi io non capisca un sacco di cose è un problema mio😫😫😫😫😫😫
RispondiEliminaGrazie! Se hai bisogno di delucidazioni puoi chiedere tranquillamente 🤗
Elimina