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Fino a quando non ho capito come funziona il Blogging, e ho lavorato per portare il mio blog nelle prime posizioni su Google e farmi notare dalle aziende, che hanno iniziato a contattarmi per le collaborazioni.
In oltre 15 anni molte/i blogger mi hanno chiesto aiuto, e oggi posso aiutare anche te.

Blogger su Instagram: ansia da prestazione.

3.10.19
Simona S.
0 commenti
Questa estate ho ricevuto molti messaggi in direct, ma anche commenti sotto ai post di Instagram, di blogger che mi facevano presente il loro disagio di comunicare sui social e, quindi, di aver perso un po’ di entusiasmo anche nel blogging.
Ovviamente ho cercato di rincuorarle spiegando che anche io avevo vissuto quel disagio, e che a volte provo ancora su Instagram.

Per questo mi definisco una blogger anti-social, perché non sopporto i meccanismi che girano intorno ai social.


Quanto ti stressi?

Quando penso ai social mi viene il mal di testa per il troppo sbattimento, anche perché: devi essere te stessa, ma non troppo; devi pubblicare spesso, ma non troppo.
E che cacchio.
Se stai cercando un modo per rilassarti durante le vacanze forse è il caso di cogliere il suggerimento di Gandalf: ‘Fuggite, schiocchi!’. Allontanarsi dai social può fare solo che bene a volte, in modo particolare se soffri di ansia da prestazione, perfezionismo ed entri facilmente in modalità ‘Signore dei Procrastinatori’.
Sì, tutto insieme, per non farci mancare nulla, e nell'ordine per come te li ho elencati.

1. Ansia da prestazione.

Sei convinta di avere un’idea brillante per i tuoi prossimi post e sei sul punto di pubblicare, quando ecco che aprendo Instagram la prima foto che ti si piazza davanti è di quella strafiga che seduta nel suo salotto strafigo - e instagrammabile, figuriamoci - con il Macbook Pro (not sponsored) sulle gambe, ti smonta completamente.
Tempo dedicato all’editing di una foto, scelta fra altre venti tutte uguali, buttato nel cesso.

2. Perfezionismo.

Quindi parti da capo con risultati a dir poco raccappriccianti. Ti sforzi di ricreare quel sorriso e ti ritrovi con un ghigno stile Gremlins.
Un incubo che non ha fine.
Sei consapevole del fatto che non arriverai mai a quel livello, ma ti ostini a provarci, e quando finalmente riesci ad avvicinarti a quello scatto ecco che passi alla seconda fase del delirio: cercare di ricreare l’editing di quella foto.
Lo so che stai sorridendo alzando solo un angolo della bocca: tranquilla non sei sola.
Questa fase è anche peggio della prima, perché per quanto si possano usare le stesse app, gli stessi filtri e le stesse impostazioni, le foto non verranno mai uguali.
Applausi, grazie.

3. Signore dei Procrastinatori.

Ora arriva il top!
Visto che non siamo soddisfatti della mezza giornata sprecata a cercare di essere qualcun altro, ci tuffiamo alla ricerca di ispirazione su Instagram - e dove sennò?
Parti con tutta la buona volontà di questo mondo conosciuto, iniziando a cercare profili che ti somigliano (non ne ho trovato nessuno, per la cronaca) e che parlano alla tua stessa nicchia; annuisci con la testa ogni volta che trovi un’idea interessante e finisci col salvare quel post in una cartella specifica di Instagram chiamata Blogger.
Sì, ce l’ho.
Poi, spinta dalla irrefrenabile curiosità di vedere “come comunica questa nelle stories?”, ecco che si parte da quelle pubblicate nelle ultime 24 ore. Magari sono venti, tutte inutili, ma tu le guardi comunque tutte perché ci deve essere un motivo valido e plausibile per cui questa c’ha tutti sti cacchi di followers, no?
Terminato di stalkerare la storia pubblicata giusto cinque minuti prima, ché non vuoi vedere cosa ha inserito nelle storie in evidenza?
E andiamo con un’altra, infinita, carrellata di piccole storie di 10-15 secondi l’una, che se fai il calcolo di tutte, ma proprio tutte, ti hanno portato via mezz’ora della tua vita per non fare assolutamente nulla!
Lo so che a questo punto sei impietrita e stai pensando ‘menomale che io dopo la terza storia in evidenza poi smetto...’.
Già, credici.

Essere blogger è già difficile di per sé di questi tempi, ma esserlo su Instagram è diventato fonte di stress, perdita di idee e di tempo.
La bellezza del blog sta tutta nello scrivere per piacere personale, anche.
Il fatto che non ci sia un feedback immediato è un bene, dal mio punto di vista: niente like e cuoricini che determinano se tutto lo sbattimento di cui sopra abbia soddisfatto il gusto di chi ci segue.

È anche per questo che ho deciso di dare una svolta al blog, e di conseguenza ad Instagram.
Tranquille/i, la svolta non prevede cambi di nome, anche se il periodo è esattamente quello in cui di solito ho provveduto a farlo.
No.
Semplicemente il blog sarà incentrato molto più su di me, il mio essere blogger, over 40, che racconta la propria esperienza di vita da blogger fatta fin'ora e quella futura.
E i consigli sul Blogging?
Quelli continueranno ad esserci, certo, ma non saranno più il fulcro della mia comunicazione. E magari così verranno apprezzati di più da voi e da me.


A proposito di Instagram






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